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Ho capito: la solidarietà sociale, la miseria per tutti, la moneta deprezzata per tutti. Pregiudizii. La moneta è un’astrazione. Vivono in Austria con la corona a un centesimo o due? Vivono in Russia col rublo sotto zero? La moneta è una finzione come il passaggio agli esami col sei o col sette. Si stabilisca che il punto massimo è cinque, e i migliori alunni passeranno col tre, trionfanti. Che invece di dire un centesimo si dica una lira o invece di una lira cento lire, che importa? Importa al regime borghese che ha un capitale, che ha un patrimonio, e non lo vuol vedere diminuito; ma abolito il risparmio e ricondotta la moneta a una finzione comoda, a una scheda degli uffici statistici per attestare il lavoro fatto e per conteggiare gli scambii.... Era beato. Tutti, anche il cameriere col piatto dell’arrosto nelle mani, lo ascoltavano a bocca aperta, ed egli navigava dall’una all’altra delle sue labili verità come da un’onda all’altra, spinto dallo zeffiro della sua parola. Io, no. Io facevo dei gesti per fermarlo, cominciavo una frase per interromperlo; ma per educazione i miei gesti erano misurati, la frase timida. Ed egli non mi badava. Nestore, sì, che mi conosceva e temeva di vedermi esplodere in qualche: – Non è vero! – brusco ed imperativo. Il pericolo lo rese audace. Fu lui ad interrompere il suo apostolo; ma, poichè s’era accorto che la sola autorità che quello temesse era la moglie, lo interruppe d’un colpo, fulmineamente, così: — La signora si sente male!