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sbagliar mèta e ti lascia la speranza di vederne, in vece tua, colpito il tuo prossimo, la quale speranza è anche in guerra uno dei primi fattori del coraggio; infine, perchè il bastone, dovendo essere adoperato da vicino, presuppone in chi se ne serve un odio deliberato, preciso e personale che è fastidioso solo a pensarlo. Bastone, bastonate, bastonare, bastonati, bastonature: parole da medioevo che a me vecchio conservatore piaceva vedere sempre vive ed attuali, nonostante il gran Progresso; prova inattesa ma sicura che l’umanità, non avendo mutato di spalle, non aveva mutato d’animo. Ora avvenne che, mentre io m’avviavo a tornare tra quella calca in città, passai accanto a un toro biondo e superbo che aveva un sol ciuffo nero tra le corna, e pareva un monumento. Tutt’attorno, una calca di villani e di sensali lo ammirava; e chi ne lodava la forma e la forza, e chi il collo, e chi il pelame, e chi le corna, e chi altre parti che sono pel toro quel che è la lingua per un avvocato. Lo reggevano in due, con due corde, una alla morsa delle froge, una alle corna; e un ragazzo con una frasca d’ornello allontanava da lui le mosche e i tafani. – Fai piano, – aveva ammonito uno dei due padroni, – fai piano quando gli passi con la frasca sotto la pancia. – Ma il ragazzo un po’ era orgoglioso di sventagliare quella divinità, un po’ ne aveva timore, così che a un punto, credo, dimenticò la raccomandazione perchè il toro gli sferrò un calcio che lo mandò in un urlo tre metri più in là, e