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Cencina, scegliendosi Nestore, aveva considerato che era un socialista ufficiale? Meglio: questa qualità di Nestore era stata una ragione della sua scelta? Di bei ragazzi sui ventiquattro o venticinque anni poteva, tra la città e i dintorni, trovarne altri molti. Àrroge: nelle donne, come lei, navigate, l’amore non comincia mai con la tragica indomabile necessità della passione, ma, sulle prime, tien sempre del capriccio e della curiosità. Può divenire passione più tardi, col tempo, l’abitudine, la gelosia, l’età, le vicende; ma è un fatto lento, non fulmineo come nelle donne giovani o caste o inesperte. Esclusa dunque la folgore dell’amore fatale, dovevo ammettere che Cencina avesse ben meditato su quella qualità di socialista che era la qualità più notoria e vistosa di Nestore. Pian piano, ragionandoci su con la benevolenza e, oserei dire, la gratitudine che avevo per lei ora che m’aveva salvato Nestore da chi sa quali donnáccole, miserie e volgarità, servendomi della conoscenza fino allora disinteressata che avevo di lei e delle sue abitudini, compilai addirittura una lista delle ragioni contradittorie ma convergenti che dovevano averla spinta a quella lodevole scelta. Primo; la novità e quasi direi la moda. Secondo, il brivido del pericolo che, piacevole o no, è sempre un brivido di più. Non si legge ormai e non si parla che di socialisti. Tra gli uomini validi a portata di mano nessuno doveva essergli sembrato, per quello scopo, paragonabile a Nestore che ella sapeva di famiglia