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denso odore di pizzicheria che sentivo sapore di formaggio anche nel caffè. — La moglie del sindaco come ha saputo dei fatti di Fiori? — L’ha telefonato il sottoprefetto al sindaco. Al sottoprefetto glielo avevano telefonato i carabinieri di Fiori. — Ha mandato rinforzi, che tu sappia? — Li tiene per la città, per quando scoppieranno i tumulti in città. — Sa che scoppieranno? — C’è riunione alla Camera del Lavoro. — Come lo sai? — Filiberti ha mandato qui un gran pacco di carte suggellato. L’ho chiuso in soffitta nella cassa con la canfora, dove tengo gli abiti d’inverno. Possono accader cose grosse, anche la rivoluzione. Pare che ci sia un’intesa sicura, anche fuori d’Italia. E se scoppia la reazione.... — Ho capito. Il sindaco borghese ci manda i prosciutti, il segretario della Camera del Lavoro ci manda le carte. La rivoluzione ha paura della reazione e del carcere; la reazione ha paura della rivoluzione e del saccheggio. Giacinta, io non m’occupo di politica, lo sai. Ma dai retta a me: non succederà niente. Tutti hanno troppa paura. — A Fiori non hanno avuto paura. — Voi donne avete la fortuna di procedere per assoluti. Invece anche la paura è relativa. Chi per un momento ha meno paura di quanta no ha l’avversario, ha più coraggio di lui. E basta che l’avversario, spingi spingi, si faccia