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in metallo bianco come ha la toletta; apre un cassetto). Lo tengo fra le camicie da notte.

Bice. Se lo sapesse!

Nora. Avrebbe poco male da dire. Con questa ostinazione della mamma che vuole che per la notte io porti le camicie chiuse e con le maniche lunghe. Ecco.

Bice (con ammirazione). Bel figliolo, sempre (Pausa. Tutte due fissano il ritratto grande in platinotipia, dove si vede un giovane bruno con due baffi fieramente alzati, i capelli un po’ ricci e divisi su la tempia sinistra e gli occhi aggrottati con aria un po’ superba ma virile).

Nora. È un traditore, ma è bello. Non è vero che è bello? (lo guarda sempre).

Bice. T’ho già detto che è un bel figliolo (pure lo guarda. Pausa).

Nora (Improvvisamente prende il ritratto e lo bacia). To’ (un po’ di sangue le arrossa le guancie pallide) Senti...

Bice. Che cosa?

Nora. No, non te lo dico più, non te lo posso dire.

Bice. Volevi dire che avevi dato un bacio anche all’originale?

Nora. Due: uno al ballo a corte, uno al gar-