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passare al Pincio con l’ombrellino sul petto, portato in braccio come fosse stato un bambino caro, e con quel passo dinoccolato che le faceva sporgere i fianchi uno per volta, tanto bene. Fai la matrona adesso, ma allora fosti tu a trovare il segreto di quel passo famoso: mettere un piede davanti l’altro su la stessa linea, con un tempo eguale, così... (si prova, ridendo, a ripetere il passo). Ma con le babbucce non ci riesco. Non ti ricordi che smettemmo di camminare a quel modo da quando Giorgio....
Bice. Brava, l’hai nominato!
Nora. Avevo fatto il voto di non nominarlo più qui in camera mia. Ormai è fatto (riprendendo il discorso).... Quando Giorgio ci disse che sembrava che camminassimo sopra una corda tesa (ride).
Bice (ride, poi seria). Pure quel passo faceva sviluppare i fianchi, è vero?
Nora. Altro che! (pausa) Vuoi vedere il ritratto di...
Bice. Di Giorgio?
Nora. Sss! Basta averlo nominato una volta.
Bice. Dove l’hai?
Nora (va verso il canterano che è di legno chiaro e ha agli angoli qualche fregio sottile