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lunghe per appuntare i cappelli.... Bice col cappello in testa gioca con quell’armamentario lucente. Nora sta seduta sul letto con una gamba su l’altra e fa saltare la pianella di pelle candida e opaca sul piede che ha la calza viola e lucida.

Nora. Tu devi raccontar tutto. Prima m’hai raccontato sempre tutto. Non son mica una bimba. Quattr’anni di collegio e due anni di vita mondana aprono gli occhi anche alle talpe.

Bice (fissando una forbice che apre e chiude lentamente). Non è per te Nora mia. Certe cose, anche a volerle dire, non si sa come dirle...

Nora. E a farle?

Bice. A farle è più semplice.

Nora. Semplice?

Bice. Semplicissimo.

Nora. Proprio tanto semplice?

Bice. Oh t’assicuro che è molto, molto più semplice di quel che credevo... di quel che credevamo. (le due ragazze si guardano e sorridono. Poi di nuovo evitano di guardarsi sapendo che a quel modo son più facili le parole audaci).

Nora (salta giù dal letto e col passo incerto e leggiadro delle donne alte su le babbucce va dietro alla seggiola di Nora, mette le due braccia