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baci piccoli e lievi come confettini santè, discorsi flebili, chiari di luna, orzate al seltz, versi di Walter Scott. Io pensai che fosse innamorata del marito e tormentata dall’infedeltà di lui: sono frequenti questi casi di amore apparentemente doppi in uno stesso cuore di donna. Ma mi dovetti convincere del contrario. Ella (io non le avevo mai parlato di Lalla) mi disse di aver trovato a casa lettere indirizzate a suo marito da una cocotte milanese, mi disse anche di sapere che egli la teneva a Firenze e per questo veniva poco a Livorno; ma non se ne mostrò nemmeno offesa nell’amor proprio. E vidi che ella aveva una vera impotenza sentimentale, tanto più visibile allora che per nascondermela ella prendeva tutte quelle arie romantiche e celesti. Io la lasciai fare. Sai che il mare a me dà subito il dolor di testa, e io, già un poco abbattuto dal passato luglio faticoso, ero tutto felice di passeggiare con lei al chiaro di luna in riva al mare e di leggerle nei pomeriggi sonnolenti Walter Scott e anche Chateaubriand. Ma a fin d’agosto io ricevo una lettera da Lalla che mi annunzia una rottura definitiva con un sospiro e un «saperlipopette, non ne potevo più.... proprio al contrario di lui.» E il giorno dopo arriva il gigante in persona, e propone alla