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— Ma non avevi l’intenzione di far venire a casa tua anche la padrona poi?

— Aspetta la fine del racconto, e vedrai.

— Spicciati.

— Siamo alla fine. Oggi che giorno è? Martedì, è vero? Dunque domenica scorsa io passai tre ore del pomeriggio a casa Gavini.

— Gavini restò sempre al Circolo, infatti.

— Infatti, e lo sapevo da prima. Così andai là con propositi feroci. Il salotto è lontano dalle camere dei domestici, il marito non era a casa: io avrei preso con la violenza quel che con la violenza mi si rifiutava.

— Sciocchezze. Le donne non cedono alla violenza che quando vogliono cadere. Come in una partita d’armi fatta in una pubblica sala fra due maestri illustri, il vincitore è stabilito in precedenza.

— Giustissimo; ma siccome qualche imbecille racconta che in casi estremi anche con la violenza si riesce a vincere, io esasperato pensai di provarci. A proposito: con la cameriera naturalmente non avevamo mai parlato della padrona, mai.

— Non ci credo.

— Mai, ti dico. Dunque, dopo molti ammonimenti, dopo molti lamenti, io afferrai per le spalle