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invano a fare una nuova edizione del Lacrymae rerum. Non scrisse che un verso e all’improvviso si ricordò che non era suo e che l’aveva letto in un giornale a Roma.


Ma anche questa volta l’Arte lo soccorse. Dopo qualche giorno pensò di fare una novella dal soavissimo titolo: «Madonnina bionda». La madonnina bionda sarebbe stata sua cugina e la novella invece di cominciare con una parola sarebbe cominciata con sette od otto puntini, originalissimamente, e sarebbe stata stampata su la Farfalla dell’Umbria.

Le voci però lusinghiere dei suoi compagni di tressette lo dissuasero dallo scrivere una novella desolata con un finale suicidio, come prima aveva pensato per commuovere e spaventare Giulietta, e lo indussero invece a metterci tutta la verità fino al bacio della mano, e alla risposta: «Mi hai presa per una monaca?», sostituendo allo schiaffo una vittoria solenne dove egli apparisse come il conquistatore di tutta la terra... anche dell’equatore.

La novella fu finita in cinque giorni e la finzione tanto occupò il poeta che egli poco si curò della vera Giulietta e dell’economo ostinatissimo. Quando egli consegnò lo scritto all’amico della Farfalla gli disse: