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lievo della buona anima di suo marito il quale era morto sei mesi prima lasciandole duemila scudi e l’obbligo di fargli dire nel novembre di ogni anno dieci messe. Ormai si era a metà dicembre e già nei campi oltre gli sterpi delle siepi nude si vedeva il grano venir fuori corto e rado come una barba mal rasa; e già da quindici giorni il curato, avendo fatto il compito suo, mandava continui messaggi alla vedova perchè si rammentasse il suo dovere santissimo. Quindici lire; tre scudi. Ella, fissando la strada biancheggiante nella nebbia pensava a quelle quindici lire e alle loro compagne che anno per anno avrebbero dovuto seguirle fuori della vecchia cassa di legno verso la casa del curato.
«Quando uno è morto, è morto; e se non fosse che tutto il paese sa di quest’obbligo mio... Su diecimila lire di capitale! Eh pare uno scherzo doversi cavar di tasca ogni anno tre scudi di messe! Danari per i preti, danari seppelliti. Io ho venticinque anni, se vivo altri settanta anni, son duecento e dieci scudi che dovrò dare al prete di Santa Maria in Campis. Tanto è che gli consegni metà del capitale!»
E si tirava più su le vesti per non infangarsele tanto, che quella spesa annuale delle messe non