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E gli occhi? — Gli occhi? Che cosa? — Non ti metti nulla sotto gli occhi? — Ti pare! Si vedrebbe! — Si vedrebbe? Ma tu sei pazza! Guarda un po’ me. Mi si vede nulla? Infatti sotto gli occhi vivaci della sposina non si vedeva nessun segno nero troppo audace; solo una piccola ombra diffusa, lievissima, quasi trasparente, attraverso l’epidermide. — E come fai? — Oh, è semplicissimo. Vestiti e vieni con me in camera mia. — Ma... tuo marito... — Chi? Bebbo? Oh, Bebbo si spoglia e si veste in un’altra camera... E salirono al villino senza incontrare il pittore. Anna fu spaventata alla trasformazione della sua pacifica cameretta di sposa. Tre bauli ingombravano gli spazii vuoti tra il caminetto e il canterano, tra il canterano e il letto; su l’appiccapanni erano vesti, giacche, accappatoi di colori diversi, cappelli piccoli e grandi di paglia, di merletti, di fiori. Sul letto ancora scomposto era una camicia di seta cinese coi nastri rosa. Ma la meraviglia era il tavolino dello specchio, dove si