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Anna restò a pensare al racconto interrotto. Nuovamente il discorso cadeva. — Io le imparerò il francese – propose Bianca. — Magari! — Cominceremo domani, – e l’orario e il programma furono subito stabiliti. — Ma ella resterà poco tempo. — Io? Chi lo sa? Tu quanto resterai, Bebbo? — Ma come? non partiranno insieme! — Ossia... sì... partiremo insieme... ma Bebbo... Alberto intervenne dopo aver gettato un’altra occhiata severa a Bianca: — Bianca vuole dire che io forse dovrò andare per qualche giorno a Roma. — Bene. Ella resterà con me. Erano giunti sull’argine del torrente. L’argine era alto e largo come una passeggiata erbosa, limitata da due file di mori gelsi; e sotto, il letto del torrente secco era vastissimo e tutto erboso, così che appena si discerneva tra l’erba l’alveo ghiaioso. Da quella piccola altura si vedeva il piano basso ed uguale tutto a torno fino ai monti vaporosi nella sera. Qualche casa colonica tra le viti occhieggiava, raccogliendo nel color bianco la rara luce. E di faccia, là dove i monti s’incurvavano