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Sarà francese. Io iersera volevo, mentre li servivo a tavola, capirci qualche cosa, ma è stato inutile. In quella si udì dal capo delle scale una voce maschile: — Caterina, salite. Anna volle fuggir via, ma la serva la rattenne: — Aspetti, sora Nannina, aspetti. — E se mi vedono? — Ma non scendono mica qui in cucina. E Caterina salì al piano di sopra. Anna rimase nella cucina e si sedette tutta ansiosa come fosse in flagrante peccato; temeva di esser colta lì in cucina a chiacchierar con la serva, a spiare i fatti dei nuovi venuti. A un punto si alzò per andarsene, ma sentì aprire le finestre del primo piano e temè di esser veduta se usciva, e attese. Dopo poco Caterina tornò: — Se li vedesse, signora mia, tutti e due dentro il letto grande! Son due ragazzi così belli! E ridono e parlano in francese... Vogliono la colazione a letto: caffè e latte. Quando ho detto che non c’era burro in casa, essa per la prima m’ha detto: «Non fa nulla, non fa nulla, meglio, così! Anzi... è divertente» e ha riso tanto. Egli solo mi ha