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Son proprio ragazzi. — Eh, giovani, giovani tutti e due! Quando sono entrata in camera, ho trovato lui in ginocchio davanti a lei, togliendole le calze... — Come erano le calze? Nere? Tessute? — Nere, di seta leggere come una tela di ragno. — Di seta! Per campagna? — Eh, sarà la moda. Dopo avergliele tolte tutte e due, le ha dato un bacio per ciascun piede. — Su i piedi! — Se avesse visto, sor a Nannina mia, che piedini! Parevano di seta... Io mi ci sono incantata... Venne Assunta col caffè in un bicchiere, e sopra, a mo’ di coperchio, un lembo di giornale. — Grazie, sora Nannina. E Anna restò ferma su l’ultimo gradino, appoggiandosi alla maniglia della scala, guardando in fuori l’aja larga, su cui la pula a mucchi luceva com’oro fin sotto i pagliai. Poi si scosse, saettò il piedino fuori della veste, tanto da guardarsi la calza nera di cotone tessuto, lo rinascose subito e fuggì a precipizio su per le scale in camera, e si chiuse dentro. La mattina dopo, assai di buon’ora, Oreste tornò