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IV.

Al conte Fabrizio del Salto

Hôtel Savoy,

Firenze.

Vi sembrerà strana questa mia lettera dopo due mesi di silenzio che voi avrete magari supposti due mesi di pena. Appunto per questo vi scrivo. Proprio ieri un’amica comune mi ha avvertito che voi parlate di me con un’affettuosa pietà che per lo meno è ridicola. Fate male, Fabrizio, e avete torto. Io oggi sono una donna felice: amo come non credevo di poter amare e sono amata come ho desiderato sempre (e sempre invano) d’essere amata. Siate altrettanto felice voi, se lo potete. Ve lo auguro, senza rancore, stendendovi la mano.

Per l’ultima volta

Lellè.

7 aprile 19... 11 di sera.

V.

Alla contessa Eleonora Ricci,

15, via Vittoria Colonna,

Roma.

Amore, tesoro, Lora mia, tutta mia, ti scrivo nella nostra stanza, presso il nostro letto che è an-