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ficiale sul Lloyd Tedesco, d’aver potuto distinguere da terra la devastazione fatta da quelle bombe e «d’avere sospeso per sentimento d’umanità l’ulteriore bombardamento nell’aspettativa che quella città sventuratamente cieca rientrasse in sè stessa e si arrendesse, perchè altrimenti sarebbe stato facilissimo ridurla un mucchio di rovine».

Quando nell’agosto del 1849 non gli austriaci ma la fame e il colera costrinsero anche Venezia ad arrendersi, undici chiese e quattordici palazzi erano stati colpiti. E se non erano stati distrutti il merito spettò ai projettili d’allora innocui al confronto di quelli d’adesso. Accanto al teatro della Fenice, nel Campo delle Baie (Campo delle Palle) si vede ancora una strana casetta con la facciata simmetricamen-