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sbarramenti di carte erudite con le quali esse erano ormai state escluse dal nostro godimento quotidiano, dalla nostra semplice ammirazione, dal nostro lieto orgoglio di italiani legati quasi da un’intimità familiare a quelle serene bellezze, sangue del nostro sangue, pietre dei nostri monti, volti della nostra razza, sorrisi della nostra fede.

Gran tesoro, certo, la dottrina, tutta la dottrina, anche quella minuta, microscopica e quasi stizzosa che s’esercitava sui cartellini inchiodati ai piedi dei dipinti o, chiusa negli archivii, quasi dimenticava d’andar a guardare i dipinti stessi e, se li guardava, più non li vedeva. Essa ci ha dato una storia abbastanza solida dell’arte nostra, o meglio elenchi, dizionarii, notiziarii, repertorii utili e precisi che