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del Comando Supremo dell’Esercito, quadri, vetri, giojelli, bronzi, stampe, codici, archivi e, dalle chiese, la suppellettile sacra più antica e venerata, e a riparare dietro assi, tele, materassi, sacchi e lamiere le sculture e gli affreschi più illustri.

Così a Padova sulla statua equestre del Gattamelata sta un’alta e sdrucciola tettoia coperta di lamiera; e nella basilica del Santo, i bronzi di Donatello sull’altar maggiore sono difesi da sacchi di sabbia; e anche quel Museo è vuoto. A Ravenna, tele e "paglietti" d’alghe proteggono i mosaici di San Vitale, del Mausoleo di Galla Placidia, di Sant’Apollinare Nuovo e di Sant’Apollinare in Classe. A Verona le tombe degli Scaligeri sono sepolte nella sabbia e chiuse dentro torri aguzze che han l’aria di fortilizii gotici. A Milano è vuota la Pinacoteca di Brera, e a Bergamo la Pinacoteca dell’Accademia Carrara. E ancora a Bergamo altre saccate proteggono la cappella Colleoni eretta dall’Amadeo nel 1476 e affrescata dal Tiepolo nel 1732. A Cremona il Perugino di Sant’Agostino è nascosto anch’esso dietro i suoi sacchi. A Brescia è chiuso il Museo Cristiano; chiusa e nascosta lontano la Pinacoteca Martinengo; scomparsa dal Museo Romano, per non riapparire che nel suo giorno, la Vittoria; corazzate con gesso, sacchi e tavole le elegantissime sculture dell’entrata alla Madonna dei Miracoli. A Bologna la fontana del Nettuno di Giambologna è chiusa dentro una piramide di terra e di legna; e uno spesso tavolato e sacchi di terra riparano ai lati e sopra la porta centrale di San Petronio i bassorilievi di Jacopo della Quercia. Perfino a Firenze lo Stato ha rimosso dalla Galleria degli Uffizii e da quella dell’Accademia più che duecento quadri e tutta la raccolta delle Gemme medicee, ha alzato condotti d’acqua fin sui tetti contro gl’incendi, ha protetto le porte del Battistero, le sculture fuori d’Orsanmichele e quelle sotto la Loggia de’ Lanzi; e il Comune ha calato giù la gran vetriata dipinta dall’abside di Santa Maria Novella. E a Roma il Municipio in Campidoglio, la direzione delle Antichità nel Museo di Villa Giulia e in quello delle Terme hanno elevato difese intorno alle statue più belle o più rinomate; e dalla Galleria Borghese sono state tolte le tele più preziose. E a Napoli vasi, oreficerie, argenterie e gemme sono state rinchiuse dentro cassoni di ferro. E da Taranto son partite le raccolte del Museo. L’ultimo e delicato lavoro è stato il trasporto per via d’acqua dell’Assunta di Tiziano fuori di Venezia.

Durante l’offensiva nemica del maggio 1916, si vuotarono in pochi giorni i musei di Bassano e di Vicenza, e le cento chiesine sull’Altipiano

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