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78 | marco praga |
egli se la deve trovare da sè; non è compito mio indicargliela.
— Ma l’arte che è fine a sè stessa, è vera arte?
— Sì; del resto non è arte inutile che io con quest’arte educo il gusto del pubblico. Ma comprendimi bene: io odio Ibsen, forse non lo intendo, forse non lo imito perchè non so imitarlo. Io non ho cultura e forse occorrerebbe per amare e imitare Ibsen un ingegno differente e una cultura maggiore della mia.
— Vedi un risveglio nella produzione teatrale e, in genere, in tutta la produzione letteraria italiana?
— Non vedo nessun risveglio nel teatro italiano. Vi sono altri tre o quattro giovani d’ingegno: io stimo molto Federico Mariani, l’autore di Una Coscienza; egli andrà lontano. C’è il Rovetta che non è nato pel teatro, ma con I Disonesti ha fatto opera rispettabile. C’è il Butti, di cui ti ho parlato. Non c’è nessun altro, mi pare se pur non vogliamo ficcar l’arte anche