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prolegomeni vii

critici, se mai sapessero scrivere? Così avviene che, per mancanza di araldi, il letterato venga in fama solo dopo molte prove quando pure non giaccia fino dal primo armeggiare spaurito dalla solitudine ambiente; così avviene che il pubblico, pure lentamente abbandonando i libri di Francia per quelli d’Italia e anche i cattivi per i buoni, non veda tutto insieme il mutamento e séguiti anch’esso cui arretrare davanti a un libro italiano, e accordandosi al raglio dei prelodati critici, faccia la smorfia: — Ohibò!

E qui mi incoravo sperando così:

— Io andrò di città in città pazientemente, cercherò di quei venti o trenta scrittori che o per verace valore d’opera o per sola fama o per questa e per quella hanno ormai messo il capestro al calcitrante asinello chiamato pubblico, e loro domanderò quel che pensino su la odierna letteratura italiana; e se mi si dimostreranno ottimisti, loro domanderò le ragioni di quell’ottimismo e i sintomi del risorgimento spe-