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62 | giovanni verga |
struccia nascosta lamentava proditoriamente i casi di Leonora e del Trovatore.
Qui al Cova, sebbene l’estate decimi ogni radunata, si riuniscono a desinare in una bella tavolata, il Verga, il Boito, i Treves, il de Roberto, il Torelli-Viollier, il Butti e qualche altro che per un giorno o due gli affari urbani distolgono dalla quiete dei laghi o delle alpi.
Mi narrano che d’inverno, quando la letteratura è au grand complet, vi sia una scissione che appare all’ora del desinare. I giovanissimi che furono anche chiamati gli intellettuali (e nemmeno essi sanno perché) vanno al Savini, e c’è il Praga, lo Zuccoli, l’Hanau, il Macchi e molti altri ancora poco memorabili. Gli altri, i vecchi, vanno al Cova e allora bisogna aggiungere a quelli che ho nominato più su il Giacosa e l’Oliva. Il Butti e il Rovetta diplomaticamente oscillano tra gli uni e gli altri, ma anche essi finiranno a parteggiare. Dopo il pranzo quelli del Cova vanno al Biffi. Una sera ho voluto