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56 | paolo loy |
ponte una chiesa del decimoterzo secolo appariva, e aveva il campanile nel sole contro il cielo mentre l’edificio basso tra gli olmi e le viti era in ombra. E andammo a terra a visitarla, e vi trovammo dentro molti e belli affreschi bizantineggianti.
Più tardi ridiscendemmo a filo di corrente, placidamente. Paolo Lioy non parlò che di scienza, a volta arrestava il sandalino presso la riva erborizzando e mostrandomi le piante più strane o i fiori più belli. Così egli mi descrisse anche le sue meravigliose scoperte sul lago Fimone, su i monti Berici presso Vicenza, dove dopo lunghi lavori e lunghi dispendii ha trovato tracce stupende di abitazioni preistoriche su palafitte, sia della età della pietra che della età del bronzo. Bella anima di poeta scienziato, dove l’arte e la scienza così piacevolmente si confortano a vicenda!
E mentre egli mi ripeteva commosso il primissimo ritrovamento di palafitte su quel suo lago dopo tanto vano sperare,