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50 | paolo loy |
saggio così rinchiuso era nuovo e freschissimo. Anche qualche signora ci raggiunse, e in breve tutta una flottiglia di sandalini azzurri risali diritta la quieta corrente. Nulla del paesaggio dentro quelle alte rive boscose compariva, ma l’orizzonte era chiuso da un gomito del fiume dove il giuncheto basso luccicava a mo’ di smeraldo per il sole che fra i tronchi dei salici e degli albanacci passava a ravvivarlo.
Distratto dall’ammirazione per quella vista, accarezzato dal fresco dell’acqua e del verde, stupito per la novità improvvisa dell’invito io con rassegnazione rimandavo il colloquio a un’altra migliore occasione.
Così non fu. Presto il Lioy e io ci trovammo alla testa della flottiglia leggera e turchina e gaia di voci e di vesti. Allora quel geniale intelletto dove scienza ed arte a vicenda si illuminano gradevolmente, quasi trovandosi nel suo luogo di elezione, cominciò a sognare e a parlare. A volta assorti dalla discussione lasciavamo le signore a grande distanza giù pel piccolo