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24 | enrico panzacchi |
— Quali fenomeni, per quanto ancora minimi e malfermi, ella vede come sintomi di questo lavorio?
Eravamo davanti a Santo Stefano dalle sette chiese, su la piazza dove sotto gli olmi secolari ora scomparsi gli studenti a migliaia e migliaia nell’aria libera apprendevano dal pulpito marmoreo i sottili principii della scienza e dell’arte giuridica. Entrammo nella chiesa e il colloquio fu interrotto; poi quando ci trovammo seduti all’ombra in uno dei chiostri dell’undecimo secolo, ricominciò. Tra le colonnine e gli archi fatti color di bronzo dai molti anni e dai molti sguardi che tra molte vicende ci si sono confitti, era una quietudine diffusa di ora e di ricordi. Il Panzacchi parlava alto, con la bella voce sonora che segnava la convinzione:
— Io le dirò quale fenomeno psichico mi faccia bene sperare della odierna letteratura nostra. In Italia con maggior sincerità che altrove sopra le opere dell’ingegno splende da qualche tempo una vaga