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322 | gabriele d’annunzio |
decomponendo gli elementi per organare nuove forme e dando a queste tutta l’intensità del reale, infine scoprendo nelle rappresentazioni le analogie che le collegàno l’una all’altra, non soltanto può fornire alla scienza indizii preziosi ma può rendere manifesto ciò che ancora è dubbio.
Inoltre, ben fu osservato che manca per lo più agli scienziati moderni la vastità della comprensione sintetica. Per lo più, essi sono intensamente occupati in un piccolo campo speciale, limitando le facoltà di cui si servono, allo scopo di spingerne l’acutezza al massimo grado. Questa divisione del lavoro crea una specie di mostri intellettuali, di esseri deformati, di cui un solo organo si sviluppa esageratamente e gli altri rimangono inerti e sono presi da atrofia. E così avviene che nei diversi studiosi le diverse facoltà si oppongano e che tutte queste potenze, invece di armonizzarsi in un solo spirito, non si armonizzino se non nell’organismo sociale.