Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
318 | gabriele d’annunzio |
c’è soltanto una differenza di valore. Ambedue i volumi servono ad appagare un medesimo bisogno, un medesimo appetito: il bisogno del sogno, l’appetito sentimentale. Ambedue in diverso modo ingannano un’inquieta aspirazione ad escir fuori dalla realità mediocre, un desiderio vago di trascendere l’angustia della vita comune, una smania quasi inconsciente di vivere una vita più fervida e più complessa.
Avendo notato il fenomeno volgare, ne traggo per conseguenza che la letteratura contro ogni profezia funebre è destinata nel prossimo avvenire a uno straordinario sviluppo. Come predire l’esaurimento e la fine alla nostra arte in un’epoca in cui si scopre qualche ritornello tenero di antica romanza in fondo all’anima della più bassa fra le veneri pandemie e qualche ricordo d’idillio arcadico in fondo al cuore del più feroce tra gli assassini di vecchie e tra i violatori di fanciulli?
Quel che accade per la letteratura accade anche per le arti del disegno e per