Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
316 | gabriele d’annunzio |
profetato: — Il giornale ucciderà il libro. — Ed ecco che il libro si difende, con incredibili prodigi. Migliaia e migliaia di volumi si propagano per tutta la penisola leggeri e multicolori come le foglie d’una foresta battuta da un vento d’autunno.
Il fatto è innegabile. Queste speculazioni librarie hanno una fortuna insperata. Il commercio della prosa narrativa non era mai giunto a un tal grado d’attività. L’appetito sentimentale della moltitudine non era mai giunto a un così rapido consumo di alimenti letterarii. Gli stessi giornali politici quotidiani, i quali appunto si rivolgono alla grande maggioranza, debbono quasi sempre l’aumento o la diminuzione della loro fortuna alle qualità dei romanzi pubblicati nelle loro appendici che di giorno in giorno divengono più larghe e più numerose; mentre i librai si affannano a saccheggiare quanti libri di novelle romantiche e naturalistiche sono comparsi in Francia negli ultimi anni, a ristampare quanti bozzetti trovano nelle