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314 | gabriele d’annunzio |
rare e l’imperfezione del proprio istrumento d’arte.
Sembra, a detta dei più, che la fine del secolo debba trar seco il naufragio di tutte le cose belle e di tutte le idealità soprane. Non soltanto è condannata la poesia ma tutta quanta l’arte nelle sue forme diverse. — La scienza positiva limita l’officio dello spirito a risolvere i fenomeni complessi nei fenomeni più semplici che li costituiscono e a ridurre le unità apparenti ai rapporti di quei fatti elementari. La scienza sostituisce all’arte l’industria, alla mano dell’artefice la macchina. Il mondo sensibile non è se non un complesso di apparenze sotto le quali sta il silenzio astratto e geometrico dei movimenti ondulatorii che si propagano nello spazio. La poesia è morta; tutta l’arte è morta. Spargete dunque con le vostre deboli mani gli ultimi fiori avvizziti su questi sepolcri chiusi omai per sempre!
— Tale è l’annunzio funebre.
Tu hai certo nella memoria quel passo