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giosue carducci 15

sei e mangia con appetito d’uomo valido e sano; poi esce per andare verso le nove dagli Zanichelli ancora, o a chiacchierare, o a fare una partita al briscolon, o a leggere (tre o quattro volte ogni inverno) del Dante o dell’Orazio: e la sua lettura allora è così viva e limpida che vale commento.

Egli è un ottimo amministratore del piccolo patrimonio che col suo grande lavoro ha raccolto; m’assicurano che quel patrimonio non superi le ottantamila lire! Ha maritato tutte e tre le sue figliuole: la Bice (quella della poesia Alle nozze di mia figlia) al signor Bevilacqua di Livorno, la Laura all’ingegner Gnaccarini, la Libertà (la Titì del San Guido) all’ingegner Masi.

Una ultima nota caratteristica. Da buon poeta egli non è grande intenditore di musica. Dice di amar Wagner intensamente; ma in fondo si commove solamente e sinceramente quando ascolta O signor che dal tetto natìo!