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308 | gabriele d’annunzio |
sobrietà alcuni tragici idillii piscatorii e campestri dove le persone dai detti e dai gesti veementi si movevano all’urto di una passione semplice e brutale.
Ma, poiché il cerchio era angusto e inferiore, gli spiriti più complessi e più inquieti sentirono il bisogno di uscirne; e, per questo bisogno, si protesero con avidità verso le correnti spirituali che di continuo attraversano la vita europea e la conturbano, fecondandola. E fu bene.
È stato notato, di recente, come i caratteri nazionali vadano indebolendosi e scomparendo nelle alte opere d’arte veramente moderne, e come a poco a poco si vada formando una specie di letteratura europea. È stato notato come le idee non sieno il patrimonio di una nazione ma si spandano fluttuando a traverso il mondo e si trasformino e si rinnovellino di continuo nella diversità degli spiriti ch’esse invadono.
Circa tre anni fa, io dimostrava come nell’artista moderno non debba ripercuo-