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278 | giuseppe giacosa |
occhi che spesso socchiude solennemente quando cerca la parola più adatta ad esprimere il suo pensiero. Ma all’aspetto è bonario, cortese e giovine.
— Pensate che dieci anni fa si traducevano in tedesco, in francese o in inglese Pellico e Manzoni soltanto, e i successi del Carducci in Germania parvero prodigiosi. Adesso tutti, giovini e vecchi, siamo tradotti in più lingue e dei nostri libri facciamo molte edizioni e ai nostri drammi riceviamo molti applausi. Volete che io parli di teatro? Ma in Francia, in Germania, in Austria, in Svezia giorno per giorno si rappresentano sui massimi teatri, dai massimi attori drammi nostri; io ve lo posso dire qui per esperienza d’officio, e il pubblico dovrebbe saperlo e farete bene a scriverlo e a ripeterlo. Ma non più tardi di ieri, il migliore attore d’Austria mi scriveva annunciandomi una sua tournée italiana in tutti i teatri più importanti di Germania; e vi dirò che — se non si bada alle opere dove la pompa e l’apparato