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giacinto gallina 269

l’arte per la scienza. La scienza è per l’arte un mezzo, mai uno scopo. Domani si fa una scoperta di psicologia che abbia un valore psicologico, e, subito, giù un dramma. Eh via! voi fate l’arte ancella di uno scienziato qualunque. Ad esempio, si studia il fenomeno della ereditarietà.

Che prova il dramma vostro a pro’ di quei novelli studi, se voi drammaturgo ve lo inventate? E poi, in questo modo, riguardando casi patologici, i veristi si son compiaciuti nell’esame di un solo lato della realtà, il lato cattivo. Io preferisco quell’altro, e cerco alle mie commedie uno scopo morale.

— Dunque il teatro sociale, come propaganda, come mezzo di lotta, è rifiutato da voi? E del resto non vi pare che anche prima d’ora sul teatro e fuori, si sia studiata la miseria, la corruzione, la fame?

— Sì, ma è certo che ora l’indigenza, se posso dire, è diventata cosciente. I poveri sanno leggere e sanno vedere e sanno sperare. L’odio, o almeno la critica di certi