Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
giacinto gallina | 267 |
coscienza dell’arte loro, sono irresoluti, procedono a tentoni, ora seguendo la moda del pubblico, ora seguendo la moda letteraria. Essi non pensano ad informare tutta l’opera loro, ogni singolo dramma, ogni singola scena a un criterio unico, qualunque esso sia; non tendono a creare qualche cosa, qualche persona drammatica che sia immanente, che sorpassi l’età presente, che racchiuda qualche cosa di umano, di eterno, qualche cosa che fra cent’anni sia vero e umano così come è stato vero e umano cento anni fa. Invece di creare Rabagas, creano il Matteo Cantasirena della Baraonda; e questo fanno pel pubblico, per adattarsi alla miope vista del pubblico. Poi, all’improvviso, fanno dell’Ibsen, perché è la moda letteraria, perché far dell’Ibsen in Italia è un eroismo, e anche all’autore drammatico piace, come dicono i critici, di «far la battaglia». E questo fanno proprio perché non piace al pubblico. Così per la tesi....
— Benissimo. Voi, proprio voi dovreste