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228 | edoardo scarfoglio |
quanto tempo non vediamo noi le liriche erotiche (tutte, sieno di Musset che di Gabriele) essere soltanto una lettera alla donna amata, o, quel che è peggio, al pubblico? Resta l’elemento musicale, e questo può benissimo venir a soccorrere e sollevare e annobilire la prosa, con altrettanta commozione del lettore e altrettanta fatica dell’artista. Prova a leggere certi passaggi della prosa del d’Annunzio, e vedrai.
— E del teatro che dici?
— Il teatro tragico è morto, in gran parte per le cause di morte della lirica. Il teatro comico per me non ha più ragione di esistere. Anche nei sommi, in Plauto, in Molière, in Goldoni era un romanzo embrionale, una rappresentazione della vita fatta con mezzi primitivi. Ora è venuto il romanzo che è forma superiore e più ricca.
— Perché tu che pensi così nobilmente e vedi quanto la letteratura nostra abbisogni di forze come la tua, l’hai abbandonata pel giornalismo?