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ARTURO GRAF | 217 |
grande incertezza, una grande perplessità come di gente che non sappia più che pesci pigliare. Quindi le sottigliezze, le sofisticherie, le stranezze, le esagerazioni, il bizantinismo. Letteratura di sonnambuli, sembra alle volte.
Le cause? Generalissime, ed in gran parte le stesse qui e fuori. Non abbiamo più la vecchia e non abbiamo ancóra la nuova; e, sentendo vivo il bisogno d’averne una, procediamo a tentoni con la speranza di porvi su la mano un dì o l’altro. E il non aver salda e ben definita coscienza vuol dire anormalità di tutta la vita. Noi più di altri soffriamo del mal comune, perchè più dissanguati e svigoriti di altri.
I pronostici? Credo alla restaurazione dell’arte nostra mediante la restaurazione della nostra coscienza. Quando? In mezzo allo sfacelo presente e alle presenti vergogne è già molto scorgere i germogli della nuova pianta. L’ora della fioritura nessuno può dire quand’abbia a giungere: essa è lontana ancora.