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190 | luigi capuana |
di un nobile siciliano che commette un delitto e resta impunito.
— Mi dica qualche cosa sul teatro, che ella ha tentato con la Giacinta e con Malia.
— Qui mi pare che il progresso sia anche più patente. Ma i giovani sono troppo preoccupati o da una tesi o dall’effetto di una singola scena, cui tutto il resto del dramma è sottomesso. Bisogna, scrivendo pel teatro, prescindere dall’applauso. Esso verrà se verrà. Mutate le qualità estrinseche, bisogna scrivere un dramma come si scriverebbe un romanzo, liberamente, senza la tesi che monchi la verità, senza l’ossessione di una sola scena bella che forse avrà gli applausi.
— Il Fogazzaro, la Serao e altri mi hanno parlato con entusiasmo che par sincero, di un misticismo che va pervadendo l’arte e la letteratura odierna come un fluido. Molti danno a questo fenomeno nuovissimo una causa estrinseca, ciò è «gli abusi di vero» fatti dal naturali-