pubblico si allontana dall’arte appunto perchè essi non ne parlano, trattano il pubblico da bimbo, per strenna gli donano dei giocattoli e dei gingilli invece di donargli dei belli e buoni e dilettevoli libri, e il pubblico docile rimane bimbo. Ci portano l’esempio della Francia, ma io per bacco, ho visto tempo fa sul Temps parecchi articoli di sopra Hegel e gli hegeliani! Così noi produciamo meno. È naturale. Quei pochi pazzi che si occupano di letteratura che guadagnano? Danari? Treves che è tra i più ricchi editori (se pure non è il più ricco) dà al massimo duemila lire per un grosso romanzo di un autore già ben noto. Gloria? Mi rammento che una volta Telemaco Signorini in una gita presso Firenze presentò a signore toscane Neri Tanfucio, credendo di farle felici e di udire subito esclamazioni di ammirazione e di complimento; siccome esse tacevano quasi mostrando di udir quel nome la prima volta, il Signorini ripetè il nome traducendolo in Re-