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ferdinando martini 173

la generazione del ’30, dopo Balzac, Hugo, Renan, Dumas, Flaubert chi è venuto? Zola? Bourget? Ma essi e gli altri scrittori geniali dell’oggi, che varrebbero senza il sostegno validissimo dei predecessori? Non intendo mica che l’arte morirà. No: l’arte è sospesa, ma essa è una funzione sociale necessaria e non può morire. Di soste simili se ne incontrano nella storia dell’arte d’ogni paese.

— Ma qualche sfumatura apparirà in tutto questo nero che ella vede. Delle tre forme nelle quali massimamente apparisce l’opera d’arte oggi (intendo la poesia, il romanzo e il teatro), quale è più disperata?

— Il teatro. Già noi non abbiamo avuto mai un teatro: Goldoni, Goldoni e sempre Goldoni. Prima di lui esistevano due commedie sole, La Mandragola e La Calandra. Le ripeto: io al teatro italiano non ci credo. Veniamo alla prova d’oggi. Il teatro deve — a parer mio — ritrarre i costumi e dare creature vive. Ora quali