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teatro nazionale, non soltanto ora, ma anche nel passato. E uno di questi scettici è Ferdinando Martini.

— Io credo che il teatro italiano abbia tutta una tradizione, ininterrotta pure a traverso la varietà dei tempi e degli autori. Dalle rappresentazioni sacre fino a Paolo Ferrari, e — se volete — anche fino a Ferdinando Martini, il teatro italiano è sempre esistito.

— E adesso?

— E adesso esiste. Si ha tempo a cercare sublimi criteri estetici! Senza dare un immenso valore al giudizio del pubblico, questo pure è certo: che un dramma che resta in repertorio per molti anni, per qualche anno, come le mie Rozeno è un dramma degno di restarci. Le prime rappresentazioni possono essere in senso avverso o favorevole turbate da cause passeggere, estranee all’arte serena, ma poi... no.

— E gli attori?

— Capirete, che è molto pericoloso per me fare dei nomi. In ogni modo posso,