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144 giovanni pascoli

fare il proprio dovere. Veramente la parola socialismo, come la parola anarchia, ha preso dei significati così varii, a volta pusilli, a volta larghissimi: e non c’è da fidarcisi. Ma nel senso, diremo così, etimologico, io sono socialista. E in quello che scrivo, applico questo pensiero mio.

— E come?

— Io penso che le nostre condizioni sociali sieno in gran parte simili a quelle dell’impero romano. Il fastigio attinto da quella potenza mondiale ha forme egualissime a quelle dell’odierna società borghese trionfante: e fra le altre massimamente l’accentramento delle popolazioni nelle grandi città pel commercio e per le manifatture.

Allora Virgilio ed Orazio chiedevano e cantavano l’amore alla campagna, la diffusione della ricchezza, l’aurea mediocritas, invitavano i ricchi e i poveri a disertare o temporaneamente o per sempre la torbida vita cittadina per la quiete dei campi, ed essi pei primi ne davano l’esempio.

Questo io pure canto, questo — se po-