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xiv prolegomeni

simo di divenire calvo e roco per non aver più criniere da squassare e ruggiti da vomitare.

Delle altre omissioni dico che sono state fatte tutte scientemente.



E adesso due parole di riassunto. I pessimisti in fine non adeguano per peso e per numero gli ottimisti, sebbene ciò sarebbe naturale, perchè a forza di udire ripetere che è notte, si addorme spesso anche chi è pronto alla luce e al risveglio.

Ventisei colloquii sono qui riuniti e di questi ventisei interlocutori sette si sono apertamente dichiarati pessimisti anche pel futuro: Giosuè Carducci, Cesare Cantù, Ruggero Bonghi, Paolo Lioy, Edmondo de Amicis, Giovanni Marradi, Arturo Graf; cioè tre che già celebri sono prossimi alla vecchiaia e per istinto aborrono dal nuovo e se ne difendono, e quattro socialisti.