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la nostra lingua; la via dunque è già stata indicata. A noi resta di seguirla.

Alcuni fanciulli facevano un grande chiasso giù su la spiaggia bassa e sul prato acquidoso tra i pioppi. Nelle pause del nostro colloquio non udivamo che il brusio dei pioppi e quelle strida acute dei ragazzi che correvano presso l’acqua, — strida che pareva traversassero come freccie splendide l’aria nebbiosa e silenziosa.

Io insistei sopra una domanda:

— Queste idee immanenti e somme cui dovrebbero vivificarsi le nostre prose sono così lontane dal mondo che mai fra esse apparirà la questione sociale?

— Anzi! Tutt’altro. La questione sociale domina i tempi nostri e ne informa tutte le manifestazioni e le idee. Essa pende minacciosa su le nostre teste e può da un momento all’altro schiacchiarci o deformarci: bisogna vigilare perchè ciò non accada. L’artista non può e non deve rimanere estraneo ad essa, rinchiudersi nel suo studio e sognare, mentre all’aperto la