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94 cesare cantù

capelli di un color bianco giallastro sono ancora folti sul sommo del capo e tutti accuratamente pettinati all’indietro così che su l’occipite sono lunghi ed eguali; i baffi ha piccoli e volti all’ingiù e dello stesso colore dei capelli. Tra gli occhi e le labbra errava un sorriso tra piacente ed ironico, come di chi si senta oggetto di meraviglia e ne rida, pure per cortesia dissimulandolo. Era vestito di un abito cenere, e la mano destra teneva insinuata nell’apertura della giacca così da mostrarne solo il polso fasciato di lana; la mano sinistra poggiava su la tavola, stanca, smunta, ossosa, quasi lignea.

Io gli venivo domandando notizie della sua salute.

— Sto benissimo, solamente son vecchio. È inutile parlarne. Qualche giorno mi alzo dal letto, come oggi; devo alzarmi, perchè io sono impiegato e ogni due giorni devo andare, o, meglio, devo esser condotto all’Archivio

— E scrive?