Le primizie gittando, i peli svelti
Dalla vergine fronte. Alla giovenca
S’accostò il forte Trasimede allora,570
E con la scure acuta, onde colpilla,
Del collo i nervi le recise, e tutto
Svigorì il corpo: supplicanti grida
Figliuole alzaro, e nuore, e la pudica
Di Nestor donna, Euridice, che prima575
Di Climèn tra le figlie al Mondo nacque.
Poi la buessa, che giacea, di terra
Sollevâr nella testa, e in quel, che lei
Reggean così, Pisistrato scannolla.
Sgorgato il sangue nereggiante, e scorso,580
E abbandonate dallo spirto l’ossa,
La divisero in fretta: ne tagliaro
Le intere cosce, qual comanda il rito,
Di doppio le covriro adipe, e i crudi
Brani vi adattâr sopra. Ardeale il veglio585
Su gli scheggiati rami, e le spruzzava
Di rosso vin, mentre abili donzelli
Spiedi tenean di cinque punte in mano.
Arse le cosce, e i visceri gustati,
Minuti pezzi fer dell’altro corpo,590
Che rivolgeano, ed arrostiano infissi
Negli acuti schidoni. Policasta,