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Nelle case di Pluto era già sceso.
Nestore allora, guardïan de’ Greci,
Lo scettro in man, sedeavi. I figli, usciti520
Di loro stanza maritale anch’essi,
Frequenti al vecchio si stringeano intorno,
Echefróne, Perséo, Strazio, ed Aréto,
E il nobil Trasimede, a cui s’aggiunse
Sesto l’eroe Pisistrato. Menaro525
D’Ulisse il figlio deïforme, e al fianco
Collocârlo del padre, che le labbra
In queste voci aprì: Figli diletti,
Senza dimora il voler mio fornite.
Prima tra i numi l’Atenéa Minerva530
Non degg’io venerar, che nel solenne
Banchetto sacro manifesta io vidi?
Un di voi dunque ai verdi paschi vada,
Perchè tirata dal bifolco giunga
Ratto la vaccherella. Un altro mova535
Dell’ospite alla nave, e, salvo due,
Tutti i compagni mi conduca. E un terzo
Laerce chiami, l’ingegnoso mastro,
Della giovenca ad inaurar le corna.
Gli altri tre qui rimangano, e all’ancelle540
Faccian le mense apparecchiar, sedili
Apportar nel palagio, e tronca selva,