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Navi saliti, si divise il campo,
Così piacque al Saturnio; e ben si vide
Da quell’istante, che un ritorno infausto170
Ci destinava il Correttor del Mondo.
Senno non era, nè giustizia in tutti:
Quindi il malanno, che su molti cadde,
Per lo sdegno fatal dell’Occhiglauca
Di forte genitor nata, che cieca175
Tra i duo figli d’Atréo discordia mise.
A parlamento in sul cader del Sole
Chiamaro incauti, e contra l’uso, i Greci,
Che intorbidati dal vapor del vino
Gli Atridi ad ascoltar trassero in folla.180
Menelao prescrivea, che l’oste tutta
Le vele aprisse del ritorno ai venti:
Ma ritenerla in vece Agamennóne
Bramava, e offrir sacre ecatombe, il fiero
Sdegno a placar dell’oltraggiata Diva.185
Stolto! che non sapea, ch’erano indarno:
Quando per fumo d’immolati tori
Mente i Numi non cangiano in un punto.
Così, garrendo di parole acerbe,
Non si movean dal lor proposto. Intanto190
Con insano clamor sorser gli Achivi
Ben gambierati; e l’un consiglio agli uni,