Lib. XXI. Penelope, per ispirazion di Minerva, propone il cimento dell’arco, presta di quello sposare tra i Proci, che saprà tenderlo, e spinger secondo la imposta legge lo strale. Telemaco apparecchia il giuoco, ed egli stesso pruovasi il primo, pensando di ritenere in casa, se il gioco gli riesce, la madre: ma in sul più bello il padre gli comanda di starsi. Si pruovano alcuni Proci, ed inutilmente. Escono intanto Filezio, ed Euméo; e Ulisse li siegue, si scuopre, e dà loro gli ordini più opportuni. Nuovi, ed inutili tentativi; dopo i quali Antinoo suggerisce di differire al giorno appresso il cimento. Ulisse anch’egli vuol cimentarsi, e i Proci s'oppongono indarno. Egli esamina l’arco, il tende con molta facilità, e spinge la freccia secondo il rito felicemente
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