E già nessuno alla sua dolce casa
Tornato fora degli Achei, se Palla,670
Dell’Egïoco la figlia, un grido messo,
Non mutava i lor cuori: Cittadini
D’Itaca, fine all’aspra guerra. Il campo
Lasciate tosto, e non più sangue. Disse;
Ed un verde pallor tinse ogni fronte.675
L’armi scappavan dalle man tremanti,
D’aste coverto il suolo era, e di brandi,
Levata che Minerva ebbe la voce;
E tutti avari della cara vita
Alla città si rivolgeano. Ulisse680
Con un urlo, che andò sino alle stelle,
Inseguia ratto i fuggitivi, a guisa
D’aquila tra le nubi altovolante.
Se non che Giove il fulmine contorse;
E alla Sguardoazzurrina innanzi ai piedi685
Cascò l’eterea fiamma. O generoso,
Così la Diva, di Laerte figlio,
Contienti, e frena il desiderio ardente
Della guerra, che a tutti è sempre grave,
Non contro a te di troppa ira s’accenda690
L’ampioveggente di Saturno prole.
Obbedì Ulisse, e s’allegrò nell’alma.
Ma eterno poi tra le due parti accordo