Per l’atterrita sala impeto fea,
Sgominando gli Achei, che l’un su l’altro570
Traboccavano. Disse; e di tai detti
Inverdì a tutti per timor la guancia.
Favellò ancor nel Foro un vecchio eroe,
Aliterse Mastoride, che solo
Vedea gli andati, ed i venturi tempi,575
E che, sentendo rettamente, disse:
Or me udite, Itacesi. Egli è per colpa
Vostra, che ciò seguì: però che sordi
Agli avvisi di Mentore, ed a’ miei,
Lasciar le briglie sovra il collo ai vostri580
Figli vi piacque, che al mal far dirotti
La davano pel mezzo in ogni tempo,
Le sostanze rodendo, e ingiurïando
La casta moglie d’un signor preclaro,
Di cui sogno parea loro il ritorno.585
Obbeditemi al fin, mossa non fate:
Onde pur troppo alcun quella sventura,
Che sarà ito a ricercar, non trovi.
Tacque; e s’alzaro i più con grida, e plausi.
Gli altri uniti rimasero: chè loro590
Non gustò il detto, ma seguiano Eupíte.
Poscia, chi qua, chi là, correano all’armi.
Cinti, e splendenti del guerrier metallo